mercoledì 30 luglio 2014

Knockin' on heaven's door

Tra le prime 10!

           di Matteo Tassinari
Knockin' on heaven's door, è un capolavoro a dispetto di tutto. Una di quelle storie che costituiscono un'anima narrante americana, ma anche la prova che l’illuminazione poetica segue pensieri indipendenti dalle circostanze. E non a caso è l’unica canzone tra le prime 10 del Referendum storico delle canzoni più belle della storia del rock promosso da NME. La realtà è che Dylan si trovò coinvolto nel’atmosfera infernale di un set governato da Sam Peckinpach, grande narratore d’immagini e sensazioni forti costretto a far passare il suo ego smisurato sotto le forche caudine dei diktat della MGM, la produzione.
Bob Dylan sul set di Peckinpah
La cacata mostruosa
di un dilettante
Dal primo incontro della sua vita con Peckinpah, Dylan usò con una parte creata appositamente per lui e l'incarico di comporre tutta la colonna sonora. Se fosse dipeso dalle circostanze e dal business, quel lavoro probabilmente sarebbe ricordato come un episodio minore, Knockin' on heaven's door oggi è stata votata tra le dieci più belle canzoni del secolo e quando uscì fu il primo singolo di Dylan a entrare nelle Top 30 dopo Lay Lady Lay. Eppure Jerry Fielding, il produttore assunto per supervisionare le sedute di registrazione, la considerò: “la cacata mostruosa di un dilettante”. John Landau, ancora redattore di Rolling Stone prima di diventare il manager di Springsteen, usò giudizi non proprio carini: “semplicemente orrendo”.


Nel film la canzone risuona quando Sli Pickens (lo sceriffo anziano), colpito allo stomaco, muore assistito dalla moglie, una donna grande e rude che mostra il suo dolore solo con le lacrime che le rigano il volto. Una scena di una bellezza struggente acuita dallo sfondo di un rosso tramonto. Il testo è strettamente collegato al film per cui è diventato colonna sonora, Pat Garrett & Billy the Kid. Pat e Billy sono due grandi amici che giungono assieme nel Nuovo Messico.

Ad un certo punto della loro vita, i due prendono strade opposte; il primo diventa sceriffo, mentre il secondo diventa un pericoloso bandito. Pat riceve l'incarico di uccidere Billy. Badge (distintivo) è la parola che collega il testo della canzone alla scena dell'uccisione (cui però fa seguito non "Knockin' on heaven's door", ma la ballata principale del film, la "Main Title Theme - Billy"
La   Cbs dal canto
 suo non  voleva  
pubblicare l'album
L’unica spiegazione a una simile ottusità artistica può essere trovata nella storia infinita di macroscopici errori cresciuta attorno alle carriere dei geni. Con Knockin' on heaven's door, Dylan dimostrò di aver assimilato a perfezione che il West di Peckinpah non era la terra di leggende romantiche, ma il teatro del crepuscolo di due uomini per i quali non esiste un destino da eroi ma l'inevitabile morte, annunciata da un'indimenticabile scena al tramonto, che segna la fine di un’amicizia. Una straordinaria capacità creativa che si ritrova in Billy.

  Dylan ha il dono
  raro di gestire
l'essenzialità come un mezzo per raggiungere il nucleo dell'emozione di chi sa capire. Gli altri fanno parte di un altro mondo. Così, come per il resto della musica scritta per Pat Garrett & Billy the Kid, in Knockin heaven's door, Dylan ha ridotto al minimo la strumentazione. Quando scrisse che questa canzone gli americani stavano combattendo la guerra del Vietnam e Dylan era il massimo portavoce del movimento pacifista. Tanto da essere stato spesso censurato e, cosa assai grave in un paese come gli Stati Uniti, accusato di comunismo.
Il "badge" è la medaglietta che tutti i soldati americani portano al collo, appesa ad una collana, con tutti i suoi dati identificativi. Il suono dell'harmonium, lo sfondo di accordi e sonorità che accompagnano il canto, non sono soltanto la rappresentazione del crepuscolo della leggenda del West, ma evocano una religiosità vicina al gospel, raccontano la sfida dell'uomo con il destino, tutto in un giro di quattro note, quando la semplicità abita il genio, sol re, la-, sol, re. Il resto è già poesia. Mamma sotterra le mie pistole. Non posso più sparare. Quella fredda nebbia nera sta scendendo. Mi sembra di bussare alla porta del paradiso.
L'incubo di Durango
È la fine, la vita inutile di un soldato che sta arrivando al termine dei suoi giorni. A questi risultati si arrivò dopo due tormentate sedute di registrazione, durante le quali l'assoluta indifferenza di Dylan nei confronti della produzione e la sua abitudine a non comunicare a nessuno le sue intenzioni gettarono nel panico i produttori. Dopo un tentativo a Città del Messico, il lavoro finale si svolse negli studios di Burbank, in California. Nessuno sembrava soddisfatto di quella musica.
Il film usò con tagli che stravolsero
il lavoro di Peckinpah, é per buona parte la musica commenta scene per le quali non era stata pensata. Nonostante la congiura del business, Dylan era tornato in scena. Terminato il lavoro si trasferì a Malibù, compose brani come Forever young e Never say goodbye, rincontrò la Band e decise di tornare in tournée. L’avventura a Durango era stato un incubo per Dylan e la famiglia. Alla fine era diventato lo shock necessario per ritornare alla creatività.
La mediocrità nell'arte
Sam Peckinpah

   Un sentir feroce         
            la storia di Pat Garrett & Billy the Kid oggi,
non può non sembrare ovvio che l'incontro di due personaggi come Peckinpah e Dylan, il primo della loro vita, fosse destinato a produrre l'energia che tiene la vera arte distinta dalla mediocrità dei calcoli. Chi decideva vent'anni fa non la pensava così. Dalla guerra con le major Peckinpah uscì distrutto. Dylan invece l'ha attraversata, custodito dal suo carisma insondabile, dalla irresistibile voglia di trasformare le sue melodie più celebri in enigmi per appassionati, dalla capacità di dare a un pubblico di trecentomila persone la sensazione di ascoltare una, canzone in una stanza. E di scrivere in un clima di guerra una delle dieci più belle canzoni del secolo.