giovedì 13 novembre 2014

Zappa, non polvere

"Buona parte del giornalismo rock, è scritta da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere. Cosa vuoi che venga fuori se non tizi alla Jagger?!".
                                                           (Frank Zappa al "Mojo Magazine 1993")
   Non possiamo
   non       dirci 
  Zappiani

         di Matteo Tassinari
Frank Zappa, conosciuto come il cappellaio matto o l'alchimista utopista, aveva un problema. Maledettamente serio. Il suo scientifico istinto musical-omicida stava ai fricchettoni degli anni Sessanta come Hannibal the Cannibal sta a un ladruncolo di borgata.
                                Attivissima      genialità
allo stato     del diamante
E, come dice un vecchio proverbio del mondo rock, “non possiamo non dirci zappiani”, indicando casi non solo un rilevante frammento della nostra generazione, quanto piuttosto una condizione dello spirito, secondo la quale le regole di questo mondo possono essere prese e messe in berlina, lette, approfondite, sminuzzate, masticate e quindi riproposte, secondo un nuovo codice.
Autodidatta, evoluto in compagnia di una feconda e attivissima genialità allo stato del diamante. Aveva l'ansia da prestazione, ma riusciva sempre a fare quello che voleva, dovendo a volte, in numerose situazioni, modificare la track list per imposizioni e paura di subire multe per atti osceni in luogo pubblico nella puritana america dove non c'è più limite fra vita privata e arte, ma tutto, è un tutt'uno. Preparatissimo e precisissimo nel saper arpeggiare le corde della Fender Stratocaster. Il suo motto era: "Qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, per un motivo qualsiasi" (citato in Frank Zappa For president!), insomma, uno che c'era sempre e non si sarebbe tirato indietro per alcuna ragione al mondo. Anche sulla droga aveva posizioni precisi, almeno pubblicamente: "La droga non è cattiva. La droga è un composto chimico. Il problema è quando quelli che prendono droga la considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo". Sempre riguardo alla droga, ebbe a dire alla rivista NME: “La migliore cosa che si possa dire su Jimi Hendrix è che c'è stata una persona che avrebbe davvero fatto bene a non usare droghe”.
Barga Jazz Ensemble play the music

     Esserezappiani
Non   prevede alcuna iscrizione ad alcunché, non si fa gruppo con altri, non c'è un movimento unitario, anzi, i disaccordi tra zappiani sono il sale stesso della loro esistenza. Non foss'altro perché lo stesso patriarca non ha lasciato dietro di sé alcuna certezza, se non quella della sua musica.
Solo un'ignobile
prostata ha fermato il Cappellaio Pazzo, niente sacro, come qualcuno scrive di altri, un autentico adolescentone da wafer e marmellata Zuegg, confermato dai flussi nel suo sapere e far parte del mondo suo, tutto suo, nessuno riesce ad entrarci. Sono cresciuto in una babele linguistica, sono corazzato su questa trincea, sembra dire Zappa, disinteressato altamente dei budget della sua etichetta.
Non voglio sapere cosa ti tiri fuori dal naso o dove va a finire. Ma se ti rovini con la roba che ci infili dentro, m’incazzo ogni giorno di più! Perché quello che fai e quello che dici, influenza la mia vita in un modo che ho imparato ad odiare ogni minuto!
 (da Cocaine in The man from Utopia, 2011)
SCRIPT
Zappiani 
*Perché devi aver per forza torto, solo se alcuni milioni di persone
la pensano diversamente? Zappa
 *A tutti i fighetti del mondo e a quelli carini da copertina, voglio dire una cosa: ci sono più figli di puttana come noi capaci di praticare gesti di bontà inconsulta, che persone neutre e distaccate come voi! dall'album Tinseltown Rebellion
*Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, il tuo insegnante, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti. (Leonard Cohen)
*La mente umana è come un paracadute: funziona solo quando è aperta (Zappa)
Un Drugo ante litteram


Mi sentivo malato da diversi anni, ma nessuno aveva individuato il problema. Poi sono stato davvero male e sono finito al pronto soccorso. In quell'occasione hanno fatto alcuni test e hanno scoperto che il cancro era lì da qualcosa come otto o dieci anni, crescendo senza essere rilevato da nessuno dei miei medici precedenti. Quando l'hanno scoperto, era inoperabile.
(Playboy, "Zappa For president!")
*Mister America, Passa oltre, Le tue scuole che non insegnano, Mister America, Cerca di nascondere, Il vuoto che hai dentro, Quando scoprirai che il modo in cui hai mentito, E tutti gli sporchi trucchi che hai usato, Non sono in grado di fermare la marea crescente di Freak affamati, mio caro. Zappa
*Il moralismo guerrafondaio dei nostri tempi non può non prendere atto di questa visione ampiamente decategorizzata della cosiddetta società civile. Il messaggio è chiaro: il mondo abbisogna di nuovi paradigmi costitutivi ed epistemici capaci di reificare ciò che prima era solo un simbolo di vano piacere sessuale. Zappa
*La migliore cosa che si possa dire su Jimi Hendrix è che c'è stata una persona che avrebbe davvero fatto bene a non fare uso di droghe. (The Frank Zappa Interview Picture Dis)
 *Le ultime elezioni hanno posto le basi per i prossimi 500 anni di medioevo. (The Real Frank Zappa Book)
*Il jazz non è morto, ha solo un odore un po' curioso (Zappa al New York al Central Park) 
Igor' Fëdorovič Stravinskij alla sua destra. (Tom Waits)
*Il rock è morto con Jimi Hendrix. Dopo, l'unica eccezione è stato Frank Zappa. Tutti gli altri sono finiti dentro il mercato. Il nuovo rock è noiosissimo, gli stessi suoni da 40 anni. Una lingua finita.


freaks, in Freak out! 2011)
Un prototipo

di  stravaganze
e al tempo stesso di normalità esistenziale e colpi di genio, Frank Zappa è l'artista pop per eccellenza, come sottolinea Barry Miles nella sua magnifica biografia. Anche se non mi perderò nella traccia storiografica dell'artista, mi diverte di più dire ciò che m'inquadra in quel momento, che può essere diverso da quel che penserò. Sono in molti a sostenere che sia stata sicuramente la mente più acuta e lucida critico sociale più sottile del rock, il più influente. Le sue non erano sculettamenti alla Jagger, erano Suite Room ben riuscite sotto tutti gli aspetti e ben tappezzate e Van Gogh alle pareti, almeno 3.
La completezza dell'artista che si scontra col limite umano, in Zappa s'evidenzia con una naturalezza genuina, non dirompente fino alla sofferenza, ma di portata galattici, come gli autostoppisti galattici. Come ci sono somiglianze tra il suo lavoro e quello di droni come Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg e Andy Warhol, e soprattutto con i suoi primi quadri dove rappresentava Dick Tracy, Superman, Braccio di Ferro, frigoriferi o pubblicità. Che palle ad ovest di Paperino, viene da pensare!
Puttanate in
technicolor
A   partire dalla Seconda guerra mondiale la crescita fenomenale di quella che oggi è chiamata cultura popolare produsse un contesto fatto di televisione, tascabili, riviste, patinate e film in technicolor. Gli artisti pop ripresero l'esperienza visiva della società del consumo del ventesimo secolo: i fumetti, le pubblicità, le confezioni dei prodotti, diedero loro una connotazione artistica estraniandoli dal contesto, in modo che potessimo davvero vederli, come se fosse la prima volta.
Zappa
fa se stesso
con il paesaggio sonoro delle pubblicità radiotelevisive, dei jingle commerciali e delle canzoni popolari, come i cazzi amari direbbero a Civitella. È la transustanziazione di oggetti della quotidianità come i ready made di Duchamp. In quel contesto le canzoni di Zappa sulle malattie veneree, i condilomi sul pene, le piattole, il sadomaso, il sesso anale e derivati sono pop art, infrangono i confini tra ciò che è accettato e ciò che è accettabile in termini di gusto, finché, arrivati agli anni Settanta, tutto era diventato un possibile soggetto artistico e questo non fa bene all'arte. Meglio star fermi.
Ipse dixit 
La droga è un composto chimico. Il problema è quando quelli che prendono droga, la considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo e come vogliono loro". 
                       Frank Zappa,
      "The Real Frank Zappa Book"
Qualsiasi@
Scegliere uno solo tra i dischi di Zappa non è impresa facile. Anche a voler analizzare soltanto una parte della sua straordinaria avventura musicale, quella che lo porta dagli esordi fino al 1980, gli album pubblicati sono più di venti, dischi solisti. Molti sono capolavori indiscutibili che hanno segnato un modo di concepire la musica, dischi come Hot Rats, Apostrophe, Freak Out, Chungajs Revenge, Grand Wazoo, citando a caso tra quelli che ancora oggi ascoltiamo con assiduità.
La genesi del disco è già di per sé interessante. Zappa si rendeva conto, al contrario di quel che pensava, che il suo pubblico che lo aveva seguito fino a quel momento, stava diventando sempre più adulto. Disse: "la prima cosa da fare nel caso Ronald Reagan parlasse in televisione, voi accendete e abbassate il volume, mettete vostro figlio davanti allo schermo e avvertitelo: "Se ti chiede di entrare in una macchina, ti offre una caramella, o ti chiede di andare a combatte re in Nicaragua, digli di NO".
 Con mio sconcerto hai ai miei concerti

“Con mio sconcerto, ai miei concerti di concetto, non venivano più i giovanissimi, mentre era pieno di sposati, moglie e figli, mutui, lavori d'ufficio e tutto quel genere di cose, non ha voglia di stare in un palazzo dello sport ed essere ricoperto dal vomito di qualche sedicenne impasticcato". Di conseguenza il pubblico si fa via via più giovane.
Di conseguenza il nostro pubblico si fa via via più giovane. Zappa pensa di incuriosire questo pubblico di liceali con un album deliberatamente strutturato su canzoni che avrebbero potuto divertirli, pensano i baffi più ricolmi del rock, ma non per questo rimane si sente sicuro. "I baffi sono oggetti ornamentali, per gente dell'Arizona con poca bontà nelle vene. Se fumo? Certo, perché non dovrei? Ti diverti, non ti fai male, ma è anche vero il suo contrario, ti può far male e non ti diverti. Ma l'assurdo incondizionato, sono le scritte sopra i pacchetti di sigarette ce ti vendono. Degli script troppo dementi, che alienano molto più che le sigarette stese. Ne ricordo alcune: 'Il fumo provoca tre cazzo in culo di tre congolesi', oppure 'Il fumo provoca invasioni aliene', 'Il fumo provoca fumo'". script di frank zappa. Alcuni scienziati affermano che l'idrogeno, poiché sembra essere ovunque, è la sostanza basilare dell'universo; non sono d'accordo. Io dico che c'è molta più stupidità che idrogeno, e che quella è la vera sostanza costitutiva dell'universo".
All'inizio l'album doveva
essere costituito da poche canzoni, che nel loro insieme avevano una certa coerenza. Una sera, a metà delle registrazioni, dopo essere tornato a casa, scrisse la storia e l'ho trasformata in un'opera. Probabilmente è la prima opera in cui si può battere il piede tenendo il tempo e farsi una bella risata, ma Zappa rimarrà e sarà considerato uno dei più grandi geni musicali del '900, capace di fondere tutti i generi a lui precedenti e contemporanei ottenendo un risultato ancora insuperato e forse insuperabili.
    Poi      il sesso divenne
decisamente
più problematico. Come hanno fatto notare gli studiosi di cose zappiane, nella sua massiccia produzione, non c'è mai un riferimento, non uno solo ad un atto sessuale normale, sia eterosessuale che omo. Il sesso, in Zappa, non ha quasi mai nulla a che vedere con l'amore romantico, ma è divertimento, liberazione, forzatura, sesso industriale, è a pagamento o per secondi fini, è consumato in quantità enormi o in maniera sfrenata. In Joe's Garage il discorso si fa più complesso, perché il sesso lo conduce quasi sempre verso la rovina, quando il potere inizia a controllare la vita degli esseri umani, viene sfruttato per costringere l'individuo a diventare un consumatore. Il piacere e la libertà, identificati nella musica e nel sesso, sono sottomessi, mercificati, resi inutili o vietati, perché in questo modo è la vita a poter essere controllata. Sembra di leggere alcuni dei segni del nuovo millennio.
       La situazione Zappa.
Sui palcoscenici rock, colui che aprì gli occhi a Brian Eno e non solo, è una situazione romanzata, di fantasia, un ticchio immaginario, l’ubbia bizzarra, in cui ci sono ragazzine che entrano, battono le mani e ballano, poi spompinano. Non erano concerti quelli di Zappa. Era un insieme di rumori ben distillati. Il pompino? Be', in un garage queste cose succedono, da ragazzi chi non s'è mai fatto fare un pompino in un garage? Forse trattus? Il discorso non importa quanta birra tu beva o quanta sperma spruzzi, resti sempre stonato e passivo, perché non ci stai con la maggioranza e i suoi benefit. Lui, ogni giorno, tante ore a strimpellare sempre sullo stesso accordo di mi maggiore, e mai una variante. Fisso su quella vibrazioni che non so cosa possa dare, un suono sempre quello.Zappa, era Kafka in musica. Se scrivessi un pezzo che parla veramente di cosa succedeva in quel garage in cui suonavo Joe's Garage, sarebbe davvero disgustoso. Racconta la storia di un tipo di nome Joe, e qua fuori è pieno di Joe che hanno un sacco di problemi con le case discografiche, e ogni giorno si scontrano con un sacco di stronzate. Come capita anche a Vinicio Capossela.
"Sono stanco di suonare davanti a gente che applaude al momento sbagliato". (in F.Z. di Billy James)
















Sticker
“Parent      Advisory”
Come   risulta evidente dalla semplice lettura della trama, la storia ha un peso notevole, superiore ad altri lavori di Zappa, dove il contenuto musicale sovrasta di gran lunga quello testuale. Certo, i testi di Joes Garage sono eccessivi, spericolati, ironici, cattivi, eccitati, ma è il senso profondo, quello della difesa della libertà d'espressione, a essere importante, perché diventerà, per tutti gli anni Ottanta, il tema attorno al quale Zappa eserciterà non solo parte della sua creatività ma gran parte del suo impegno sociale e politico, andando a parlare al Congresso, mobilitando altre forze politiche e intellettuali, per cercare di non far approvare la legge, poi passata, sull'adozione degli sticker “Parent Advisory” sui dischi che, secondo l'industria discografica, potevano avere contenuti discutibili per gli adolescenti. Quel che importa è la sussistenza del contenuto.
Contro ogni
conformismo
Precisare lo stampo musicale di Zappa è questione ardua, ma certo non è lontano affermare da competenze musicali, rock, fusion, blues, jazz, avanguardia, musica, satira, cabaret e Cabaret. Più in generale, il disco esprime una forte valenza metaforica, per certi versi profetica. C'è in ballo la morte della musica, almeno nei suoi valori creativi. Zappa intuisce il velo di conformismo che sta per inquinare il mondo, percepisce gli anestetici sociali promossi in particolare dal governo americano che teorizza il nuovo ordine mondiale denunciando l’esistenza del Bilderberg, i ricconi che hanno avviato il novo ordine mondiale, ossia l’Occidente al di sopra di tutto il resto del mondo. Fu il primo artista che pugnava in faccia. Dritto sul grugno!